con la sostenibilità ormai diventata una necessità e un obiettivo primario, l’industria automobilistica è costretta per la prima volta a passare dalla corsa sfrenata alla crescita dei decenni scorsi a un ridimensionamento ragionato.
Per molti la strada è produrre di meno, ma migliorare la redditività, per compensare gli enormousi investimenti nella transizione elettrica e quelli per la lotta alle emissioni e la nuova etica industriale. Non tutti, però, hanno rinunciato alla prospettiva di conquistare le vet del mercato: per Skoda, advert esempio, la management è ancora un traguardo compatibile con le altre priorità di oggi.
La conferma del piano Subsequent Stage
Nel 2021, la Casa Ceca ha annunciato il suo manifesto programmatico con la Subsequent Stage – Skoda Technique 2030che includeva una precisa roadmap by accelerare la diffusione della mobilità elettrica, ma con una gestione sostenibile di tutto il ciclo vita, impegni nella ricerca di riciclabili e del riutilizzo delle batterie.
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Lo stesso piano puntava però, e punta ancora, a far crescere la presenza del marchio fino a farlo diventare uno dei primi cinque al mondo entro il 2030lo stesso anno in cui sono fissati traguardi-chiave, come il raggiungimento della neutralità nelle emissioni delle attività non soltanto produttive ma dell’intera catena di valore.

Skoda Subsequent Stage 2030, la strategia di sostenibilità
Il tutto partecipando attivamente agli obiettivi dell’intero Gruppo Volkswagen, che ha raggiunto per primo i requisiti di rendicontazione del Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile dell’Unione Europea e della Tassonomia UE.
Ma come si può riuscire a crescere diventando e rimanendo sostenibili? Ecco i pilastri della strategia di skoda nel medio e breve periodo.


Espansione della mobilita elettrica
I tre nuovi modelli elettrici precedentemente annunciati per il 2030 arriveranno in realtà entro il 2026 e saranno seguiti da altre novità: entro la fantastic del decennio, Skoda mira a render elettrico tra il 50% e il 70% del suo parco circolante europeo ea conquistare mercati emergenti strategici, tra cui l’India, il Nordafrica e anche la Russia, malgrado il conflitto con l’Ucraina al momento renda più difficile pronosticare l’evoluzione dello state of affairs .

Fabbriche a bilancio neutro
con le emissioni medi della flotta veicoli, che secondo la Casa saranno ridotte di almeno il 50%, semper per il 2030 rispetto al 2020, l’altro grande traguardo coinvolge la produzione, su cui in realtà i progressi sono già ora incoraggianti.
L’uso di energie rinnovabili in aumento, la compensazione della CO2 con iniziative ambientali e l’adozione di tecnologie per aumentare l’efficienza dei processi tagliano dal bilancio ecologico della Casa importanti percentuali di anidride carbonica anno-su-anno.
Entro il 2030 si prevede che questo arriverà allo zero per ciascuno dei tre stabilimenti europei principali (Mlada Boleslav, Kvasiny e Bratislava), seguendo l’esempio della fabbrica di trasmissioni di Vrchlabi, già “carbon impartial” dal 2020, mentre per gli impianti in India ci sinel arriverà25 già .
Veicoli a zero emissioni
Le energie rinnovabili non sono soltanto quelle consumate e richieste ai fornitori, ma anche autoprodotte con impianti fotovoltaici e la realizzazione di parchi aeoliccome quello di Moravice-Melč, nella parte orientale della Repubblica Ceca.

In questo modo, la Casa intende arrivare a coprire anche l’energia consumata dai propri veicoli nel loro utilizzo, in modo da dare la guarantee certificates che ciascuna vettura sarà davvero a zero emissioni da quando viene prodotta a quando viene rottamata.


L’economia circolare dei materiali
Restando in tema di produzione, sulle vetture Skoda è in graduale aumento l’uso di materiali naturali, riciclati e riciclabili, che vanno dai metalli, come l’alluminio, al vetro, passando per la plasticacome il nylon ricavato da bottiglie usate con cui sono rivestiti i sedili con della Enyaq.
le fiber vegetarianin particolare, hanno ottime prospettive future in materiali compositi a base di barbabietola o canna da zucchero, riso, canapa, sughero e cocco.

La seconda vita delle battery
Fondamentale è poi il piano di riutilizzo a lungo temine delle batterie, che prevede il loro impiego nelle stazioni di accumulo, destinate a moltiplicarsi con la creazione dell’ecosistema elettrico alla base della mobilità del futuro.
le centrali di stoccaggio energetico – destinate a sostenere la rete nei momenti di maggior richiesta – saranno costruite e fatte funzionare con le batterie usate, ma advert almeno il 70% della capacità originale, prima di essere avviate al riciclaggio vero e proprio.

Formazione della rete e pensiero “inexperienced”
Per rendere davvero sostenibile l’intera filiera occorre che ogni singolo elemento della rete collabori con buone pratiche: questo si ottiene con la formazione del personale di fabbrica, dei fornitori e through through fino ai venditoriarrivando a suggerire di offrire biciclette anziché auto come veicoli sostitutivi per i Clienti durante la manutenzione.
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