Oramai il nuovo corso di Recreation Freak appare come un solco ben definito: un capitolo principale di Pokémon (con le rispettive varianti come da tradizione), seguito l’anno successivo da un pacchetto d’espansione contenente due macro-avventure e nuovi Pokémon. Il tutto dilazionando la presenza dei Pocket Monster storici, in modo story da garantire un costante “ritorno” verso il titolo anche da parte dei giocatori meno interessati all’aspetto “competitivo”.
Pokémon Scarlatto e Violetto non fanno differenza e, anzi, confermano questo nuovo “modus operandi” di Recreation freak che, in tutta onestà, speravamo rimanesse un unicum con Pokémon Spada e Scudo. Ecco quindi che, a circa un anno dall’uscita dei capitoli principali, viene rilasciata la prima parte de “Il Tesoro Dell’Space Zero”, una macro-storia, divisa in due parti, che si appresta a completare il nostro viaggio a Paldea.
Ovviamente, come da aspettative, “La Maschera Turchese” funge esattamente da apripista per il prossimo episodio, “Il Disco Indaco”, iniziando, ma non terminando, un breve arco narrativo infarcito di misteri che, seppur interessanti, fanno trasparire la volontà di Recreation Freak di trovare un mero pretesto per tenere i giocatori a Paldea ed estendere la longevità dei sue due nuovi capitoli principali, in modo story da poter avere il tempo necessario per sviluppare la prossima doppietta di titoli canonici.
Tutto questo però non è affatto un male, poiché per quanto I Tesori Dell’Space Zero sia a tutti gli effetti un DLC con un costo non indifferente (si parla di circa 35€) è comunque una spesa inferiore a quella “Tassa Pokémon” che, in passato, prevedeva un gioco nuovo a cadenza annuale, forzando i giocatori advert abbandonare un universo che, in molti casi, period pure ampiamente apprezzato dalla neighborhood, per ritrovarsi in un titolo nuovo con nuove meccaniche e, ovviamente, nuove problematiche.
La Maschera Turchese si comporta in maniera molto simile ai DLC già visti in precedenza. Con un incipit narrativo molto basilare, il nostro protagonista si troverà a partecipare a un viaggio scolastico con destinazione Nordivia. Un espediente come un altro per giustificare un cambio di location e spostare le atmosfere del gioco da quelle europee del capitolo principale, a quelle asiatiche di questa prima espansione.
I personaggi, a differenza dei DLC di Spada e Scudo, sono molto più “classici” e ripropongono le stesse dinamiche già viste più e più volte nel corso degli anni. Come per Scarlatto e Violetto, però, le tematiche si sforzano nel voler essere più serie e meno edulcorate, riuscendo, tutto sommato, a offrire una storia che riesce a tenere alta l’attenzione del giocatore fino alla effective.
L’esplorazione rimane il cardine dell’intera esperienza, così come la volontà di Recreation Freak di sfruttare la sua concezione di Open World in maniera analoga a quanto fatto con Scarlatto e Violetto. Il tutto si comporta esattamente are available passato, ovvero proponendo una consolation zone che faccia sentire i giocatori a casa, spingendoli prima a completare la storie e, successivamente a collezionare tutti i Pokémon aggiunti con l’espansione.
Se vi sembra che tutto quello che vi stiamo raccontando sia molto basico e lineare, bè… è perché La Maschera Turchese fa esattamente quello che deve fare, offrire ai giocatori quello che funzionava in Pokémon Scarlatto e Violetto e garantirgli ore aggiuntive di gioco. Le meccaniche sono le stesse, la progressione segue gli stessi sample che in passato e le novità di nota sono rappresentate esclusivamente da dei nuovi (e vecchi) Pokémon, da un focus maggiore sulla personalizzazione del personaggio, da una attività nuova e dai selfie.
Si avete capito bene, i selfie saranno una costante in La Maschera Turchese. Grazie al bastone Rotoselfie, difatti, potrete scattarvi immagini in ogni momento, cercando di risolvere una sorta di caccia al tesoro, basata su dei cartelli posti per tutta Nordivia. Per quanto riguarda, invece, la personalizzazione del personaggio, Recreation Freak ha inserito un serie di nuove acconciature, e di nuovi completi, atti advert ampliare uno dei punti maggiormente criticati dei giochi base (a parte il comparto tecnico sia chiaro), ovvero la poca libertà di personalizzazione.
Per quanto riguarda la nuova “attività” (le virgolette sono d’obbligo), si tratta della Caccia All’Orco, un minigioco dove si verrà chiamati a salire in groppa a Miraidon, o Koraidon, per andare a caccia di bacche, le quali dovranno essere depositate nell’apposita space, entro il tempo limite. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma nel complesso la Caccia All’Orco è realizzata bene e riesce nel creare dei momenti di disimpegno anche abbastanza appaganti, vista la difficoltà crescente.
E ora veniamo alla domanda che tutti vi starete facendo: La Maschera Turchese migliora l’esperienza offerta da Pokémon Scarlatto e Violetto in termini di efficiency? Ovviamente no e, in tutta onestà, ci saremmo stupiti del contrario. Tutto funziona, se così possiamo dire, esattamente come nei giochi base, con gli stessi pregi e gli stessi difetti tecnici già discussi a più riprese.

In conclusione, La Maschera Turchese è una buona espansione? Si, decisamente si. Non aggiunge nulla all’esperienza originale in termini di novità ma si rivela un soldi proseguo dell’avventura principale, con una difficoltà tutto sommato più che accettabile e che, come per le espansioni di Spada e Scudo, fa presagire che il prossimo Il Disco Indaco, innalzerà il livello di sfida ulteriormente.
Non farà cambiare concept a chi ha evitato come la peste Scarlatto e Violetto, vuoi per scelta personale, vuoi per le efficiency tanto criticate, ma farà la gioia di chiunque sia un fan dei Pokémon o di chiunque abbia apprezzato così tanto i giochi originali da volerci giocare ancora… e in questo ultimo caso il monte ore offerto da La Maschera Turchese risulta indubbiamente ottimo se comparato al suo prezzo di vendita.
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