Chiunque stia tentando di approcciarsi al mercato degli NFT, soprattutto nel mondo dei videogiochi, viene travolto dalle critiche. Nel current passato è successo a tutti, da Team17 a Ubisoft, passando anche per Konami. Nonostante le pressioni dei giocatori, che vorrebbero un’industria del videogioco libera dai token non fungibili, in realtà le realtà non vogliono cambiare obiettivo, tanto che solo in questi primi mesi del 2022 è stata investita una roquestimà digesto.

Come riportato da The Gamer, da gennaio advert aprile 2022 l’industria dei videogiochi ha investito circa 1,2 miliardi di Dollari negli NFT† Questo dato non si riferisce ovviamente alle sole società che producono e lanciano sul mercato tripla A come Ubisoft o Konami appunto, ma anche a tanti altri progetti legati esclusivamente al Internet 3.0 e giochi di piccole realtàmentivae incentrate es.
Questi dati sono comunque interestingi e dimostrano, ancora una volta, come rinunciare ai pattern non sia vista come un’opzione. Certo, le retromarce già ci sono state (e continueranno advert esserci), ma sembrano più che altro cease solamente momentanei† D’altronde, se i token non fungibili diverteranno successivamente la norma, per una società può davvero essere controproduce non essere salita sul treno al momento corretto. La stessa, identica situazione si verificò già in passato, quando sul mercato vennero introdotti i DLC, i giochi a servizio e le microtransazioni.
Nel corso dei prossimi anni, la possibilità che anche le grandi società investano e decidano di tenere duro sugli NFT e quindi decisamente alta. Bisognerà solamente scopirne la forma: se davvero i token non fungibili saranno utilizzati come un’alternativa alle microtransazioni oppure per altri progetti è ancora un’incognita. Ora però siamo curiosi di conoscere la vostra opinione in merito: siete favorevoli oppure no all’introduzione dei token nei videogiochi oppure no? Fatecelo sapere lasciando un commento alla notizia.
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