Pur essendo stato annunciata a metà del 2019, Dune: The Sisterhood, sequence spin-off ambientata nell’universo creato da Denis Villeneuve, è ancora oggi un mistero. Le notizie sulla sequence sono totalmente assenti, nonostante questo ritratto delle Bene Gesserit fosse stato presentato come uno dei prodotti di punta di HBO Max. A tranquillizzare i fan, è arrivata ora la conferma da Denis Villeneuve che Dune: The Sisterhood non è stato abbandonato.
Denis Villeneuve conferma che Dune: The Sisterhood non è stato abbandonato.

Durante una current intervista Deadline, Villeneuve ha confermato che Dune: The Sisterhood, pur non essendo stata acantonata, non è attualmente al centro dei suoi progetti. Il regista è infatti interamente concentrato sulla seconda parte di Dune, attesa nei cinema nell’ottobre del prossimo anno, ma di cui si stanno ancora limando alcuni aspetti della sceneggiatura. Al futuro del franchise di Dune è profondamente legato all’accoglienza della seconda parte di Dune, tanto che il regista non esclude di potere realizzare anche un terzo capitolo:
“Vedremo cosa success. Se sopravvivo a Dune: Parte Due potrei anche pensare a Il Messiah di Dune”
In riferimento a Dune: The Sisterhood, Villeneuve ha comunque voluto tranquillizzare i fan della saga:
“La serie è ancora un work in progress, stiamo andando avanti”
Dune: The Sisterhood sarà focalizzata sulla Sorellanza Bene Gesserit, organizzazione pseudo-religiosa, interamente femminile, le cui sorelle sono dotate di straordinari poteri. Scopo della Sorellanza è quello di perseguire un severo program di selezione genetics che porti alla nascita dell’essere perfetto, il Kwisatz Haderach†
Inizialmente affidata allo sceneggiatore Jon Spahits, al suo abbandono a metà il ruolo di showrunner è passato a Diane Ademu John† Nel settembre 2021, Denis Villeneuve in un’intervista con ComicsBook.com aveva glissato sulla presenza di Rebecca Ferguson, interprete di Girl Jessica in Dune, in Dune: The Sisterhood
“E’ un progetto affascinante, ma è ancora in section di sviluppo. E quando le cose sono in sviluppo, ho la tendenza a proteggerle, le voglio tutelare perché son uno strato estremamente fragile”
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